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MUSICA

Il Premio Paganini a Gibboni, allievo della Stauffer

Ha studiato a Cremona con Salvatore Accardo la nuova stella del firmamento violinistico

Barbara Caffi

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bcaffi@laprovinciacr.it

26 Ottobre 2021 - 05:55

Il Premio Paganini a Gibboni, allievo della Stauffer

Giuseppe Gibboni

CREMONA - Ha vent’anni, l’orecchino al lobo sinistro, i capelli appena un po’ lunghi e un pizzetto che fa tanto Johnny Depp pirata dei Caraibi: da poche ore il mondo violinistico internazionale saluta la consacrazione del talento di Giuseppe Gibboni (immortalato nella foto del cremonese Danilo Dan Codazzi). Domenica notte ha (stra)vinto il Premio Paganini, il più prestigioso riconoscimento cui possa ambire un violinista. È il quarto italiano a vincerlo, dopo Salvatore Accardo, di cui Gibboni è stato allievo, che lo ricevette nel 1958, Massimo Quarta vincitore nel 1991 e Giovanni Angeleri, premiato nel 1997. La vittoria di Gibboni ha, almeno in parte, radici cremonesi, a dimostrazione che in campo musicale, più o meno direttamente, la città di Stradivari, Guarneri e Monteverdi ha poche rivali. La giuria era infatti presieduta da Sergej Krylov e a giudicare i talenti in gara c’era anche Francesca Dego, oggi protagonista di una grande carriera internazionale e tra i più fulgidi talenti usciti dall’Accademia Stauffer.


Inoltre, Gibboni, si è detto, è allievo di Accardo, tra i primi a congratularsi con lui e a ringraziarlo «per avergli dato questa immensa gioia». Tre anni fa, a Genova, in occasione della mostra a Palazzo Ducale che celebrava il mito di Paganini come rockstar dei suoi tempi, lo stesso Accardo aveva previsto e auspicato che Gibboni, allora diciottenne, avrebbe potuto «intraprendere sicuramente una carriera notevole». Gibboni ha studiato con Accardo proprio a Cremona, all’Accademia Stauffer, che ancora una volta si conferma fucina di talenti. «Un grande orgoglio per la nostra Accademia. E complimenti a tutti i finalisti!», si legge sui profili Instagram dello Stauffer Center for Strings e del direttore generale Paolo Petrocelli, celebrando il ritorno in Italia del Premio Paganini dopo ventiquattro anni grazie a un ex allievo.  

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