Cultura | Cinema in Concerto

La Haydn e Continuum per Frate Sole

Il film muto di Ugo Falena e Mario Corsi con le musiche di  Luigi Mancinelli.
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Foto: Archivio Fondazione Haydn
Abbiamo intervistato Gioele Muglialdo, direttore di numerose orchestre in Italia, Europa e Sudamerica. A Bolzano e Trento dirigerà la Haydn e l’Ensemble vocale Continuum nella colonna sonora di Luigi Mancinelli per Frate Sole,  film muto del 1919 di  Ugo Falena e Mario Corsi  sulla vita di San Francesco.
 
Salto.bz: quali sono le sfide a carico del direttore nel condurre un’orchestra a interpretare dal vivo la colonna sonora di un film?
 
Gioele Muglialdo: Parlo con piacere di questo argomento poiché vi è sempre maggior interesse riguardo questo tipo di performance, ed il novero dei direttori d’orchestra specializzati di cui faccio parte, è estremamente ristretto. Ci stiamo riferendo a quella che è definita “direzione sincronizzata”, che consiste nella direzione della musica in simbiosi con il film stesso. La figura del direttore d’orchestra è fondamentale poiché questi deve assicurare la perfetta sincronizzazione tra la musica e le immagini. Ciò avviene, nella fattispecie, nel caso di partiture musicali che sono state scritte appositamente per determinati film, e le meglio riuscite sono state scritte dal compositore in strettissima relazione con il regista. Ma vi sono anche rimusicazioni che adottano lo stesso criterio della sincronizzazione. Rispetto lo studio di una partitura sinfonica, o operistica, la preparazione di un cineconcerto richiede uno studio molto più lungo e laborioso. Tale preparazione si svolge infatti su più piani: studio della partitura, studio del film, studio della sincronizzazione – che implica l’abitudine a seguire e gestire contemporaneamente lo scorrere del film con l’esecuzione della musica; la conoscenza di ogni piano deve essere quanto mai perfetta. Posso aggiungere che il direttore ha tuttavia anche dei margini dove può dare il suo apporto personale facendo dei cambiamenti che vanno a migliorare la situazione drammaturgica di un particolare punto del film. Inoltre nell’esecuzione dal vivo, è inevitabile che la sincronizzazione assoluta possa talvolta allentarsi, a causa di leggeri attriti che possono sorgere con l’orchestra; bisogna dunque conoscere i punti nella musica in cui sia possibile riallineare perfettamente il tutto, e questa è una delle abilità richieste a chi svolge questa attività. Si tratta di un tipo di direzione che espone il direttore ad una grande responsabilità: basti pensare che, per ‘performare’ alcuni cineconcerti è necessario che il direttore d’orchestra rientri in un registro apposito che ne garantisca la solidità professionale, oppure che sia autorizzato dai detentori dei diritti di film e musica. Il sottoscritto rientra per esempio nel ristrettissimo novero dei direttori autorizzati ad eseguire “Metropolis”, il capolavoro di Fritz Lang con la monumentale partitura di Gottfried Huppertz. Si tratta dunque di un tipo di performance che richiede una grande esperienza. Apprezzo pertanto l’utilizzo della parola ‘sfida’, nella sua domanda, perché è quanto mai appropriato….
 
Gioele Muglialdo
Gioele Muglialdo: direttore apprezzato anche in campo operistico (Foto: Archivio Gioele Muglialdo)
 
In "Frate Sole" la vita del santo è mostrata per immagini che si rifanno alla grande pittura del '300 e '400 italiano. La musica ha i medesimi modelli?
 
Luigi Mancinelli è stato un personaggio importantissimo, oggi ingiustamente dimenticato:  contemporaneo di Puccini e Mascagni, è stato compositore e direttore d’orchestra, considerato l’interprete di riferimento delle opere di Boito e Wagner, ed ha contribuito massicciamente alla diffusione delle opere di Wagner in Italia e, viceversa, ha avuto un ruolo importante nel diffondere opere italiane all’estero. Come compositore scrisse musica da camera, due opere che all’epoca ebbero grande successo, e soprattutto musica da film, tra cui di particolare importanza è proprio Frate Sole. Sino ad allora non esisteva ancora il concetto vero e proprio di “colonna sonora”, ossia di musica scritta espressamente sulla pellicola di comune accordo con il regista. Possiamo dire che lui e Mascagni (che musicò Rapsodia Satanica di Oxilia) sono stati i due compositori italiani che hanno segnato questo passaggio. Frate Sole ha anche una valenza storica decisiva, importante in quella che sarà poi la modalità con la quale si iniziarono a concepire le prime colonne sonore dei film muti, che quindi dovevano non soltanto descrivere, ma essere parte stessa del film, con un ruolo paritario rispetto al visivo. In Frate Sole, il ruolo del coro si fa personaggio commentando la trama (la sequenza in cui San Francesco ritorna ad Assisi è un ottimo esempio di coro trionfale, anche nella distribuzione degli accenti musicali). Mancinelli si dimostra un compositore che vive pienamente il suo tempo e che si mostra aperto alle diverse influenze: dal sinfonismo russo che tanto andava in voga, e nella cui musica è chiaro il riferimento al “tematismo”, di cui si nutrirà la grande tradizione della musica per film italiana nei decenni a venire. Diverse sono le influenze che si possono riscontrare all’ascolto: dalla grande maestria nell’uso degli strumenti a fiato presente in tutta la partitura, all’inviluppo tipico del melodramma e del sinfonismo fine XIX secolo; indiscutibili sono i rimandi alla musica liturgica, anche nella sua connotazione di musica liturgica italiana del XIX secolo, in cui l’apporto della tradizione operistica era evidente.
 
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Gioele Muglialdo: è anche pianista, il suo repertorio spazia dalla classica al jazz (Foto: Archivio Gioele Muglialdo)
 
Nelle note di sala lei figura anche come revisore. Quali sono stati i suoi interventi sulle musiche originali?
 
Premetto che alcuni anni fa, casualmente sono entrato in contatto con la pronipote del compositore Luigi Mancinelli e sono venuto a conoscenza del film Frate Sole, di cui Mancinelli scrisse la colonna sonora. 
Dopo annose ricerche, sono riuscito a trovare la partitura autografa originale (e anche lo spartito per pianoforte, che spesso presenta delle tonalità differenti), che ho iniziato a studiare con interesse sempre crescente. 
Una volta studiato anche il film, nella sua versione restaurata, ho riscontrato numerose discrepanze tra i tempi e lo svolgersi del film, rispetto la musica. Evidentemente nel restauro alcune parti irrimediabilmente danneggiate sono state giustamente eliminate, dunque la simbiosi musica-immagini era tutta da ricostruire. In generale, mi sono ritrovato a dover ricucire su misura una partitura, con l’obiettivo di restituire una sincronizzazione nello spirito dell’originale. Gli eredi di Mancinelli hanno apprezzato, concedendomi i diritti di esecuzione della sua musica da me revisionata, che ai loro occhi risulta essere la più fedele.

L’esecuzione di colonne sonore con orchestra dal vivo avvicina nuovo pubblico alla musica sinfonica?
 
Senz’altro! Il cineconcerto è in piena "renaissance", è sempre più proposto da orchestre teatri e festival anche in virtù della capacità di attrarre un variegato, numeroso e nuovo pubblico.
 
Pensa con Dostoevskij che “la bellezza salverà il mondo”?
 
Naturalmente, se quello di ‘bellezza’ è il nome che vogliamo dare al manifestarsi del bene. Un insieme di qualità che non hanno necessariamente a che fare con la forma armonica, perfetta e intatta; quanto piuttosto ai tratti con cui la bontà custodisce la propria giustizia, a costo di tutto. È il bello del bene. Credo che la bellezza su cui il romanzo profetizza, e ironizza, sia quella che emana dall’aura dell’"uomo veramente buono" che attraversa i tumulti della storia con semplicità d’animo e bontà di cuore. E ciò ci riallaccia inequivocabilmente al messaggio evangelico di Francesco d’Assisi, che sono quanto mai lieto di contribuire a riportare nei pensieri e nel cuore di tutti, grazie a “Frate Sole”.